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Biografia e Critica di MAURO MOLINARI


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MAURO  MOLINARI

















 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Biografia di Mauro Molinari
Nato a Roma, vive a Velletri (RM). La sua ricerca artistica si è svolta per cicli che vanno dai registri informali degli anni ’60 alla pittura scritta e alle geometrie modulari del ventennio successivo. Nel 1975 le sue opere sono presenti alla X Quadriennale di Roma. Nel 1974 personale alla galleria d’Arte Internazionale di Roma, pres. S. Giannattasio. Dal 1974 all’81 partecipa alle rassegne internazionali sul disegno della Fundació Joan Miró di Barcellona. Nel 1979 personale alla galleria Il Grifo di Roma, pres. D. Micacchi. Nel 1982 personale alla galleria Il Luogo di Roma, pres. M. Lunetta e C. Paternostro. Nel 1983 e 1985 partecipa all’International Drawing Biennale di Cleveland. Nel 1987 personale alla galleria Incontro d’Arte di Roma, pres. I. Mussa. Negli anni ’90 si dedica alla rielaborazione pittorica dei motivi tessili avviando un ciclo che dura più di 15 anni. Nel 1995 nasce la collana Orditi & Trame, di cataloghi editi in proprio. Il primo illustra la mostra itinerante promossa dalla Tessitura di Rovezzano e presentata a Roma alla galleria Pulchrum, pres. L. de Sanctis. Nel 1998 personale allo Spazio de la Paix e alla Biblioteca Cantonale di Lugano, pres. A. Veca. Dal 2000 al 2012 partecipa ai Rencontres Internationales di Marsiglia. Dal 2000 al 2008 collabora con la rassegna internazionale Miniartextil che si tiene a Como ogni anno. Nel 1999-2000 crea il ciclo Stellae errantes sculture dipinte ispirate ai tessuti sacri, che è stato ospitato in numerosi musei italiani in occasione del Giubileo. Nel 2001 personali alla galleria Il Salotto di Como e al Museo Didattico della Seta di Como, pres. M. De Stasio. Nel 2001 personale al Museo dell’Infiorata di Genzano, pres. C. F. Carli. Nel 2002 personale al Museo S. Maria di Cerrate Lecce, pres. L. Caramel. Nel 2003 sala personale al Musèe de l’impression sur Ètoffes di Mulhouse, pres. L. Caramel. Nel 2004 personale a Oman Caffè di Como, pres. L. Caramel. Nel 2005 esposizione allo Spazio Mantero di Como e al Salons de l’Hôtel de Ville di Montrouge, pres. L. Caramel. Nel 2006 Salone d’Arte Moderna di Forlì, pres. F. Gallo, e sala personale al Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia, pres. L. Caramel. Nel 2007 personale alla Fondazione Venanzo Crocetti di Roma, pres. C. F. Carli e C. Paternostro. Nel 2008 sala personale alla VI Triennale Internazionale di Tournai, e personale alla Biblioteca Angelica di Roma, pres. E. Di Raddo. Dal 2008 sviluppa un ciclo pittorico dove è centrale la figurazione, che si pone come naturale evoluzione del suo percorso creativo. Nel 2009 personale alla galleria Renzo Cortina di Milano, pres. A. Veca. Nel 2010 personale al Museo Carlo Bilotti di Roma, pres. A. Arconti e L. Canova. Nel 2011 e 2012 partecipa al Festival del Libro d’Artista di Barcellona, pres. E. Pellacani. Nel 2013 personale alla galleria Baccina Techne di Roma, pres. G. Evangelista.(alcune personale e collettive dall’anno 2000)
Alcune mostre personali: 2013 condominium Galleria Techne Roma; 2012 quicksand Galleria ArteGiro Montefiascone; ragnatele ArtexpoArezzo; 2010 congiunture Museo Carlo Bilotti Roma; 2009 Motus Galleria d’Arte Renzo Cortina Milano; 2007 Il giardino spagnolo Museo Fondazione Venanzo Crocetti Roma; 2006 Vuoti d’aria Museo di Palazzo Mocenigo Venezia; 2005 Le regard curieux Salons de l’Hôtel de Ville Montrouge (Francia); 2004 Via Sinigaglia, 1 Oman caffè Como; 2003 Fantômes Musée de l’Impression sur Étoffes Mulhouse (Francia); 2002 Fili di Basilisco Museo Provinciale Santa Maria di Cerrate Lecce; 2001 Fabulae Galleria d’Arte Il Salotto Como e Museo Didattico della Seta Como; Diacroníe Museo dell’Infiorata Genzano (Roma); 2000 Stellae errantes Musei Civici Villa Manzoni Lecco.
Alcune mostre collettive: 2013 C’era una volta Simultanea Firenze; 2012 Progetto MM 2012 Galleria Gallerati Roma; Fuoriposto Galleria ArteGiro Montefiascone Arte Padova; Artist’s Book Offline/Online omaggio a John Cage Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’Artista San Cataldo (CL); Premio Termoli Termoli; 2011 B-side of the city Galleria Previtali Milano; Avec ou sans eau? Musée Bernard d’Agesci Niort (Francia); 2010 Premio Valcellina L’abito scultura Museo delle Coltellerie Maniago (PN); 2009 9° Triennale Musée Jean-Lurçat Angers (Francia); Book Project Atelier Vis-a-Vis Marsiglia; 2008 Italia La Fibra Sensibile 6 Triennale Internazionale Tournai (Belgio); Livres d’artistes Galleria Paradigme Marsiglia; Tute Blu Colletti Bianchi Fondazione Torre Colombara Gorla Maggiore (VA); 2007 Art Biennale Textile ’07 Kaunas (Lituania); 2006 The King Stephen Museum Oskola (Ungheria); Textile Art A Venezia Museo di Palazzo Mocenigo Venezia; 2005 Spazio Mantero Como; 2004 Fili Spezzati Arte&Arte Como; Contemporary Creative Books Atelier Vis-a-Vis Marsiglia; 2003 9° Book Ehibition Wexford Inghilterra; Miniartextil Arte&Arte Como; 2002 Dress me up Sztuka Fabryka Tielrode (Belgio); 2001 Transactions Eastern Edge Gallery St. John (Canada); 4 Artists Books Grahame Galleries Brisbane (Australia).
Hanno scritto sul suo lavoro: Abbate, Apa, Apuleo, Arconti, Balmas, Battarra, Bentivoglio, Berenice, Bernasconi, Bilardello, Bonavita, Bonifati, Bono, Bortolaso, Boschi, Brambilla, Briccola, Broccoli, C. Briganti, Butazzi, Cappelli, Caldarelli, Calzavacca, Canova, Caramel, Carli, Carone, Casellini, Caso, Cassiano, Cattaneo, Chenis, Chiumenti, Collarile, Crescentini, Curonici, D’Agostino, de Candia, De Sanctis, de Stefano, Di Genova, Di Pasquale, Di Raddo, Doora, Esposito, Evangelista, C. Ferroni, G. Ferroni, Fonti, Formenti, Franceschetti, Frapiselli, Galbiati, Gallo, Gallian, Gigliotti, Gasparinetti, Gianna, Giannattasio, Hill, Guzzi, La Cava, Lazzari, Lago, Latini, Lombardi, Lunetta, Mambelli, Marino, Martusciello, Marziano, Mascetti, Masoero, Mendia, Micacchi, Miceli, Milizia, Mirante, Mussa, Nocca, Noya, Orsi Landini, Panetta, Pantalfini, Paternostro, Peri, Perfetti, Pignotti, L. Portoghesi, Pompas, Poso, Potente, Pratesi, Redaelli, Ria, Rocas, Scacco, Sciascia, G. A. Semerano, Serangeli, Severi, Sfrecola, Silvestrini, Simongini, Soldini, Spadoni, Spera, Tagliabue, Tebano, Tallarico, Tomasello, Vasta, Veca, Zaccagnini. ecc.
È presente su “La Storia dell’Arte Italiana del ‘900” di Giorgio Di Genova, edizioni Bora.   Nel 1994 ha creato la collana editoriale “Orditi & Trame”; a tutt’oggi sono stati pubblicati 18 volumi diversi a tiratura limitata con interventi d’artista. Nel 2011 ha creato la collana “I libri di castello” (libri d’artista) esemplari unici con illustrazioni originali.    Sue opere e pubblicazioni sono in istituzioni, musei e collezioni pubbliche e private. Per quotazioni: CAM Mondadori, artista segnalato nel 2013
Studio/Archivio: via Paolina, 25 - 00049 Velletri (RM) ITALIA Web: www.mauromolinari.it       
Sito storico Orditi & Trame: www.caldarelli.it/molinari.htm
E-mail: arte@mauromolinari.it                   Sito Web: www.mauromolinari.it




LE MOSTRE  E I CRITICI
Hanno scritto di Molinari su catalogo, in occasione delle seguenti mostre:
- Storia dell'Arte Italiana del '900
Generazione anni quaranta
a cura di Giorgio Di Genova
Edizioni BORA
Catalogo dell'Arte Moderna
Gli artisti italiani dal primo novecento a oggi
Editoriale Giorgio Mondadori
 
2011
Borderline, Emanuela Carone - Bergamo Arte Fiera
Fisiognomica, Emanuela Carone - ArtexpoArezzo
B-side of the city, Alessandra Redaelli - Galleria Previtali, Milano
Poesy Pavilion, Giancarlo Da Lio, Tiziana Baracchi
Edizioni Farepoesia
 
2010
Congiunture, Antonia Arconti, Lorenzo Canova,
Museo Carlo Bilotti, Roma
Venite Adoremus, Stefania Severi
Basilica S. Maria in Montesanto, Roma
 
2009
Colore & Colori, Lia Luzzatto, Renata Pompas
Il Castello srl, Cornarolo (Milano)
Motus, Stefania Severi
Stefano Cortina, Alberto Veca - Galleria Cortina, Milano
 
2008
Appunti, Elena Di Raddo - Galleria Angelica, Roma
Tute blu colletti bianchi, Elena Di Raddo - Torre Colombera Gorla Maggiore (VA)
 
2007
Rextile Art a Venezia Collezione Bortolaso Totaro, Luciano Caramel
Museo di Palazzo Mocenigo, Venezia
 
Il giardino spagnolo,Carlo fabrizio carli, Clotilde Paternostro
Fondazione Museo Venanzo Crocetti, Roma
Figure, Nazzarena Bortolaso, Elena Di Raddo
Biblioteca Comunale di Como
 
2006
L’urna cineraria d’artista, Giovanni Andrea Semerano
Galleria La Camera Verde, Roma
Rain, 10° Fiera Contemporanea Forlì - Francesco Gallo
 
2005
Mashan, 9° Fiera Contemporanea Forlì - Emanuela Carone
Le regard curieux, Luciano Caramel - Salons de l’Hótel de Ville
Montrouge (Francia)
 
2004
Fili Spezzati Miniartextil 2004, Luciano Caramel
La Tessitura Mantero, Como / Salon de l’Hotel de Ville, Montrouge (Francia)
Le regard curieux, Luciano Caramel - Salons de l’Hótel de Ville
Montrouge (Francia)
Sýnopsis, 8° Fiera Contemporanea Forlì - Emanuela Carone
Via Sinigaglia, 1, Nazzarena Bortolaso, Luciano Caramel - Oman Caffè, Como
 
2003
Fantômes, Luciano Caramel - Musée de l’Impression sur Étoffes
Mulhouse (Francia)
 
2002
Miniartextil Como 12° Rassegna, Luciano Caramel
ex chiesa di S. Francesco, Como
Decima Biennale d’Arte Sacra, Nel segno della luce
Luciano Caramel, Carlo Chenis - Fondazione Stauròs, San Gabriele (Teramo)
Fili di basilisco, Lorenzo Ria, Antonio Cassiano, Luciano Caramel,
Paolo Peri, regina Poso, Michele Caldarelli - Museo S. Maria di Cerrate (LE)
 
2001
Il pianeta carta nel terzo millennio, Stefania Severi
Museo Nazionale delle arti e tradizioni popolari, Roma
Fabulae / Stellae errantes, Marina De Stasio
Galleria d’Arte Il Salotto e Museo Didattico della Seta, Como
Diacronìe, Carlo fabrizio Carli, Emanuela Carone
Museo dell’Infiorata, Genzano
Parole in vista , (Momenti della scrittura visiva e del libro d’artista in Italia)
Franco Spena - Centro Sociale Montedoro, (Caltanissetta)
1° Premio Nazionale di Pittura, Sabaudia Ferruccio Ferrazzi ,
Carlo Fabrizio Carli - Aula Magna, Sabaudia
 
2000
Stellae errantes, Mauro Molinari, Claudia Zaccagnini
Basilica di S. Maria In Montesanto, Roma
Pane e Vino la comunione dell’arte, Carlo Fabrizio Carli
Museo Diocesano, Velletri (Roma)
 
1999
Per Natale e non solo. Scialli e foulards d’artista, Ivana D’Agostino
Galleria d’Arte pulchrum, Roma
Stellae errantes, Emanuela Carone, Carlo Chenis, Grazietta Butazzi
Carlo Fabrizio Carli, Paola Formenti, Marco Nocca, Ferruccio Pantalfini
Regina Poso, Stefania Severi, Alberto Veca - Abbazia di Fossanova, Latina
Stellae errantes, Sergio Soldini - Opera della Metropolitana di Siena
Cripta delle statue, Siena
Stellae errantes, Silvia Galbiati, Barbara Cattaneo - Musei Civici di Lecco
Villa Manzoni, Lecco
 
1998
XXV Premio Sulmona, Carlo Fabrizio Carli
Ex Convento di S. Chiara, Sulmona
Figure di azzurro, Mirella Bentivoglio, Paola Formenti, Alberto Veca
Spazio de la Paix, Lugano
Riflessi, Giuseppe Curonici, Paola Formenti - Biblioteca Cantonale, Lugano
 
1997
Ars Supra Partes, Ippolito Tagliabue - Biblioteca Rionale Baggio (Milano)
Renovatio Urbis, Claudio Crescentini
Chiesa di S. Salvatore in Lauro, Roma
 
1996
Toccando il cielo, Roberta Orsi Landini - Tessitura di Rovezzano, Firenze
Sogno ancora il mare, Lucia Portoghesi - Fondazione Antonini
Sala Pegasus, Spoleto
Fili di lune, Grazietta Butazzi, Ada Masoero - Show Room Sergio Rossi, Milano
 
1995
Segni della memoria, Luigi Tallarico - Basilica S. Maria in Montesanto, Roma
Geometrie Romane, Luciano Marziano, Clotilde Paternostro
Ass. polmone Pulsante, Roma
Le Stagioni, Linda de Sanctis - Galleria Pulchrum, Roma
 
1994
Geometrie, Roberta Perfetti - Spaziografica Multimedia, Roma
La Luce, Il progetto, La Forma Angela Noya Villa, Antonia Arconti
Fondazione d’Arte “Vittorio Caporrella”, Roma
 
1993
Viaggi nei mari del sud, Mariano Apa, Simonetta Serangeli
Galleria Immart, Roma
 
1992
Catacombe (spazi di arte nascosta a Roma, dal ’59 al ’90)
Mariano Apa - Libreria Arion Roma / Pinacoteca Comunale, Macerata
 
1991
Fragmenta, Ivana D’Agostino - SNA CGIL Lazio, Roma
 
1987
Disegni, Italo Mussa - Galleria Incontro d’Arte, Roma
 
1985
Cleveland(UK) 7th International Drawing Biennale , Mike Hill, Cleveland Gallery (UK)
 
1982
Calligrafia (la pittura scritta), Lamberto Pignotti - Centro Morandi, Roma
Intorno alla scrittura: tra emozione e progetto, Mario Lunetta, Clotilde Paternostro
Galleria Il Luogo, Roma
 
1979
Frammenti - Fratelli Palombi editori
Rettangolari, Dario Micacchi - Galleria Il Grifo, Roma
 
1975
Aspects of Italian Painting, Sandra Giannattasio, Francesco Lisi
Galleria Maxwell, San Francisco (USA)
 
1974
Mauro Molinari, Sandra Giannattasio - Galleria d’arte Internazionale, Roma 

 

 

 
 
L'esposizione “Condominium” di Mauro Molinari presso la Galleria Baccina Techne.
 
 Le grandi opere del ciclo “Condominium” poste sulle bianche pareti dell’ambiente raccolto della Galleria Baccina Techne che ospita la personale dell'artista romano Mauro Molinari,  si mostrano in tutta la loro intensità di colore e significato.  La nostra attenzione è subito rapita dall’espressione dei volti dei soggetti rappresentati, ora urlanti, ora sospettosi, ora curiosi, ora aggressivi.  Ogni volto si affaccia pallido, quasi fosse un fantasma, da una finestra di un grande palazzo cubico dai colori decisi, il condominio appunto; le figure quasi spente sembrano voler emergere, uscire da quell’ambiente angusto, così squadrato che tiene prigioniere le loro forme.  Non solo la contrapposizione delle forme, ma anche quella cromatica, ci fa percepire il senso di una realtà ingabbiata nei rigidi schemi della vita quotidiana, che la soffocano e la scolorano.  Ma l’artista non vuole semplicemente rappresentare la cruda realtà, bensì vuole lanciare un messaggio positivo, e lo fa giocando col colore che si staglia prepotente sul naso dei personaggi così pallidi, quasi a contraddire i loro sguardi e comportamenti e a ricordarci chel’ironia è la chiave per vivere al meglio. Dunque, la via d’uscita c’è, ed è l’ironia, l’unica capace di mostrarci che in fondo, al cospetto di un rassicurante cielo stellato, non siamo altro che piccole sagome che si inseguono spasmodicamente nel grande gioco che è la vita.  Vita che è fatta di periodi, in cui ogni fine è anche un nuovo inizio, come per la narrazione di Molinari che procede per cicli, ognuno con un diverso significato, in un’evoluzione continua ma sempre coerente con la sua poetica.  Un’esposizione, questa di Mauro Molinari, che fa riflettere su come ogni giorno conduciamo la nostra esistenza, rinchiudendoci spesso in prigioni, più mentali che corporee, costruite dal modo errato di affrontare le difficoltà che la vita ci pone; con la conseguenza di essere incapaci di cogliere la bellezza che si nasconde sotto quel sottile velo di grigiore che solo con l’ironia possiamo squarciare.       Sabrina  Apa (febbraio 2013).
 
 
Fabulae
 
Le creazioni di Mauro Molinari appaiono a prima vista semplici, compatte, non sono certo realizzazioni barocche, abbondanti di orpelli, e tuttavia, se si cerca di analizzarle a fondo, si scopre che sono il risultato di una stratificazione complessa, si comprende che in esse confluiscono molte esperienze diverse. L'artista ha alle spalle una lunga attività: attraverso la pittura astratta ha sperimentato il rigore delle geometrie e ha studiato i meccanismi della percezione; con la poesia visiva ha considerato la capacità della parola di produrre immagine attraverso il significato, oppure, reciprocamente, di trasformarsi in segno di pura visibilità; ha riflettuto sulla natura dell'arte concettuale, sull'oggetto in sé visto come affermazione di pensiero e d'arte, a prescindere dal fare dell'artista; certamente, poi, in qualche modo ha assimilato la libertà e la carica espressiva della pittura informale, che a Roma coincide con l'alta decorazione di artisti come Toti Scialoja o Giulio Turcato. Tutte queste sue esperienze e la grande curiosità che 1'ha portato a indagare linguaggi diversi, a osservare ciò che avviene oggi nel mondo e ciò che è avvenuto nel passato, tutto questo è giunto nell'ultimo decennio a una sintesi originale e innovatrice. L'opera recente di Molinari riesce con grande naturalezza e con facilità solo apparente ad armonizzare aspetti diversi o anche opposti: l'eleganza con la libertà, che può portare anche a sgocciolature, a sbavature del segno; il rigore geometrico con l'approssimazione del gesto umano; la pulizia e l'equilibrio con l'imperfezione che coincide col vivere stesso, perché di successivi squilibri è fatto il divenire; la serialità con 1'unicità: ciascuno di questi pezzi è parte di una sequenza, eppure è oggetto di assoluta individualità, perché c'è sempre qualcosa di irregolare, un incidente che lo rende unico e non ripetibile.  C'è in queste creazioni una fondamentale componente architettonica e scenografica: sono strutture, costruzioni che si pongono nello spazio e lo modificano; l'artista stesso, attraverso i titoli, a volte ne ha sottolineato la componente teatrale, e in effetti quando ci si avvicina a queste opere si avverte il senso di una intensa presenza, quasi di un'apparizione; non sono solo qualcosa da guardare, sono - si può dire - qualcosa che guarda noi, si rapporta con noi.  Tuttavia protagonista è pur sempre la pittura, e il motivo pittorico che è molla generatrice di ognuno di questi lavori è tratto dai tessuti antichi; con la sua tecnica segreta della carta incisa e dell'acquarello l'artista tratta la carta come se fosse tessuto. Forma d'arte e d'espressione tra le più antiche dell'uomo, legata alla necessità primaria di coprirsi e a quella non meno essenziale di ornarsi, il tessuto è osservato da Molinari con interesse artistico e insieme antropologico: tessuti sacri provenienti da culture diverse, lontane, che l'artista scopre con assidua, amorosa ricerca sui libri e nei musei; stoffe ornate con disegni carichi di significati simbolici antichissimi, a volte ormai indecifrabili; motivi decorativi che quasi sempre sono stilizzazione di elementi naturalistici, trasfigurati per esigenze rituali.  Il tema della decorazione tessile, portatore di una lunga storia, memoria ancestrale delle credenze e anche delle paure dell'umanità, viene rielaborato e riportato nel contesto diverso dell'opera moderna, della nostra realtà che è al contrario caratterizzata dal vuoto di significati. Anche le scritture, i segni degli spartiti musicali vengono sottratti al loro ruolo immediato di comunicazione, per diventare fatto insieme estetico e suggestivo, rimando ad altri ambiti, ad altre realtà.  Di tutti questi elementi si nutre il lavoro attuale di Molinari, ciascuno ha un ruolo preciso, nulla è casuale: non c'è qui spazio per analizzare una ad una le sue varie componenti, è opportuno invece a questo punto cercare di cogliere il senso complessivo di questa operazione. Una chiave di lettura può essere offerta dalle categorie che raccolgono molte di queste creazioni: libro d'artista, guanti d'artista, valigetta d'artista, teatrino d'artista... Quello che Molinari vuol fare è ricreare tutto un mondo a misura d'artista, non nel senso futurista di ricostruzione dell'universo, ma nel senso di istituire un mondo dell'arte, dove nulla è realmente utilizzabile, nulla è davvero ciò che sembra. L'artista è colui che reinterpreta il mondo, che interviene sulle cose del mondo per appropriarsene. Essere artista vuol dire manipolare e trasformare; conoscere i materiali e lavorarli per trarre da loro tutto il possibile, per progettare e costruire l'oggetto assecondando la natura stessa dei materiali, non imponendo una volontà esterna ad essi: è un lavoro di creazione e invenzione che porta nel mondo qualcosa di nuovo, e tuttavia parte dalla trasformazione e manipolazione di ciò che esiste. Ogni sequenza di opere ha origine dal riconoscimento di un "pattern", dello schema essenziale, generativo di ogni immagine; l'artista vuole dialogare con il pattern e ricrearlo, portarlo a vivere una vita che ha origine dalla sua, ma è altra.  E' un lavoro che si sviluppa in tempi lunghi, per progressiva stratificazione: c'è una fase progettuale, al computer, ma la realizzazione - come sempre succede nell'arte - porta a risultati diversi, anche molto lontani dal progetto. La parola, il segno che spesso accompagnano una nuova creazione nascono invece d'impulso, da una reazione spontanea, emotiva dell'artista di fronte alla sua stessa opera. Ed è proprio all'interno della dialettica tra progetto mentale e realizzazione fisica, materiale dell'oggetto, tra la lentezza del lavoro e l'immediatezza, il lampo dell'emozione che si colloca la genesi di questo lavoro.
Marina De Stasio
(novembre 2000)
 
 
Fabulae
The creations by Mauro Molinari look simple and compact at first sight. They aren't baroque works enriched with ornaments; yet when we try to analyse them thoroughly we find out that they are the result of many different experiences. The artist has a long career beyond his shoulders: with his abstract paintings he experimented the rigour of geometries and he studied the mechanisms of perception; his visuaI poetry made the word able to bear an image through the meaning or to change into a sign of pure visibility .Moreover he reflected upon the "conceptual art" and upon the object itself, looking at it as a statement of thought and art apart from the artist's action. Surely he absorbed someway the freedom and the expressive power of "action painting" (informal painting) which in Rome is represented by the high decoration of artists as Toti Scialoja or Giulio Turcato. The whole of these experiences and his great curiosity moved Molinari to search into various languages and to observe what is happening in the world today and what happened in the past. This led him to an original and innovating synthesis during the last ten years. With a great naturalness and a seeming ease the recent works by Molinari harmonize both different and opposite aspects: refinement and freedom -which might even lead to drippings; the geometric rigour and the approximation of the human gesture; the order and the fault of living, for the becoming consists of subsequent lacks of balance. Each of these pieces is part of a sequence; yet it keeps its own individuality because there is always something irregular, a sort of accident which makes it unique and not repeatable. There is a sound architectural component in these creations. They are structures which modify the space where they are set.. Through the titles the artist himself underlines their theatrical aspect. As a matter of fact approaching these art works lets us feeI an intense presence, an apparition perhaps. They aren't only something to be looked at: they are something looking at us and relating to us.  Yet painting is always the protagonist. The pictorial motifs which engender all these works are drawn from ancient fabrics. Through his secret technique of engraved paper and water-colour the artist uses paper as fabric. Being strictly connected to the need of adorning and covering oneself up, fabric is among the most ancient human arts. Molinari approaches fabrics with an artistical and anthropological interest. Through a steady research on books and in museums he finds sacred fabrics coming from different civilizations: cloths adorned with patterns whose indecipherable meanings date to very ancient times, decorations stylizing naturalistic elements which have been "transfigured" in force of ritual purposes. The pattern of textile decoration brings a long history along and is the ancestral memory of mankind's fears and beliefs. This pattern is re-elaborated and brought into the different context of modern art works: a reality - our reality - being emptied of meanings. The scripts and the marks on the music scores as well loose their communication role and just suggest a relation to other realities.  Molinari's work draws from all these elements. Each one has its specific role whereas nothing is accidental. There isn't room enough in order to analyse one by one all the different components, so that we will just try to realize the global sense of this activity. A reading key might be offered by the categories which many of these creations belong to: artist's book, artist's gloves, artist's case, artist's little stage..  Molinari wants to re-create a world shaped to the artist's needs. This doesn't imply a Futurist reconstruction of the universe. This actually means the establishement of an art world where nothing is really usable and nothing is what it seems. The artist is someone re-interpreting the world through an interference on the things in the world in order to take them to himself. Being an artist means manufacturing and transforming.   The artist must know the materials and work on them on the one hand in order to draw the most out of them; on the other hand in order to project and to build the art work without violating the nature of the materials themselves. This means not to impose an external will on them. It is a creation and invention work bringing into the world something new, but at the same time it begins from transforming what already exists.  Every sequence of art works originates from the recognition of a "pattern" which is the essential scheme generating every image. It is a work taking very long time through a progressive overlapping of layers. There is a project phase on the computer but the fulfilment - as it always happens in art - leads to different results which might even be pretty far from the original plan. On the contrary the word and the sign which often match a new creation are being born on impulse from an emotional reaction of the artist in front of his work itself. Inside the dialectics between the mental project and the material fulfilment of the art work and between the slowness of manufacture and immediacy, there we can find the genesis of this work.
Marina De Stasio
(november 2000 - translation by Danilo Jon Scotta)